9/11/08 - E' scomparsa Miriam Makeba la voce dell' antirazzismo



Miriam Makeba,la grande cantante sudafricana,simbolo della lotta contro il regime dell'apartheid e di ogni forma di razzismo presente al mondo è morta ieri,improvvisamente, a Castel Volturno, dopo un concerto anticamorra,dedicato allo scrittore Roberto Saviano.

E' stata stroncata da un malore le cui cause sono al momento ancora sconosciute.

Era nata a Johannesburg nel 1932 e tutta la sua vita l'aveva dedicata ad impegnarsi perchè l'umanità intera prendesse coscienza di ogni forma d'ingiustizia e di violazione dei diritti umani. Miriam è stata una donna di grande spessore umano, culturale ed artistico.Non c'è uomo o donna al mondo che non glielo riconosca.

Il mondo della musica ha perso moltissimo, la gente comune di qualsivoglia villaggio dell'Africa ha visto venir meno invece la portavoce delle proprie istanze in alto loco, nelle stanze del potere, lì dove gli ultimi della terra difficilmente sono ammessi.

Per questo era diventata delegata delle Nazioni Unite, ambasciatrice di pace.

Dopo essere vissuta per molti anni all'estero(USA-Guinea-Europa) tornò solo nel '90 in Sudafrica. Infatti nel 1963 il Governo sudafricano aveva subito messo al bando la sua musica, ritenendola sovversiva.E non diversamente,anche se non proprio in forme estreme,le era accaduto negli Stati Uniti quando, sposando l'attivista per i diritti civili Stokely Carmichael, la sua carriera artististica subì qualche battuta d'arresto.

L'arte però non conosce impedimenti e presto Miriam Makeba tornò a calcare le scene dei teatri di mezzo mondo, sempre portando alla gente, anche alla sua gente, messaggi di pace e di fratellanza.

La sua morte ci addolora profondamente ma siamo felici, se così si può dire, perchè ha concluso la sua esperienza terrena coerentemente.

Gli applausi del pubblico del teatro di Baia Verde, a Castel Volturno, l'hanno salutata degnamente proprio come avviene per un "autentico" combattente sul campo.

Anche nel congedo "definitivo" Miriam è stata grande.

Documenti su Giuseppe Pinelli - Documentario su GIuseppe Pinelli




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(conosciuto anche con il nome di Dedicato a Pinelli) è un lungometraggio del 1970 composto da due parti, dirette da Elio Petri (Ipotesi su Giuseppe Pinelli o Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli) e Nelo Risi (Giuseppe Pinelli).

Ideato dal 'Comitato cineasti contro la repressione' (che radunavaun gruppo di registi appartenenti alle associazioni di categoria ANAC eAACI), il film fu realizzato in reazione alla morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, deceduto in circostanze misteriose presso la Questura di Milano il 15 dicembre 1969.

Genesi del film

Inizialmente il film doveva essere realizzato da cinque gruppi dilavoro con un episodio a testa; mentre Petri e Nelo Risi riuscirono aportare a termine i loro episodi, gli altri gruppi raccolsero moltomateriale che però non venne mai montato. Il film apparve comunque conle firme di molti altri cineasti che, benché non avessero partecipatoal prodotto, si assunsero la responsabilità giuridica dell'opera.

La genesi del film è riassunta in queste parole dello sceneggiatore Ugo Pirro: Idocumenti su Pinelli furono prodotti dal 'Comitato cineasti contro larepressione' che nacque su iniziativa di Petri e mia, all'indomanidella strage di Piazza Fontana.Alla ricerca precipitosa degli autori della strage, tutte le forze dipolizia iniziarono una repressione a tappeto che investìindiscriminatamente tutti i gruppi extraparlamentari e che si estesesuccessivamente anche contro gli operai in lotta. Al comitato aderironoi cineasti più noti, ma pochi girarono dei 'pezzi'. Comunque ilfinanziamento dell'impresa fu assicurato dai cineasti aderenti.

L'episodio di Elio Petri

Il filmato ironizza sulle tre versioni che la polizia fornì sul'suicidio' di Pinelli, ricostruite seguendo le diverse econtraddittorie indicazioni fornite dalla Questura, al fine didimostrare come esse rendessero materialmente impossibile la cadutavolontaria o accidentale dell'anarchico dalla finestra. La linea guidadel film fu elaborata da Elio Petri ma il lavoro fu definito insieme aUgo Pirro, senza scrivere però una vera e propria sceneggiatura: questafu elaborata e redatta durante le riprese, con il concorso degli attoripartecipanti. Il film fu realizzato con la collaborazionedell'operatore Luigi Kuveiller e degli attori Gian Maria Volontè, Luigi Diberti e Renzo Montagnani.

L'episodio di Nelo Risi

La parte realizzata da Nelo Risi concerne la figura di GiuseppePinelli, ricostruita attraverso le testimonianze di chi lo avevaconosciuto e di chi era presente in commissariato durante la suadetenzione.

Circolazione del film

Documenti su Giuseppe Pinelli ebbe una circolazione assailimitata ed è catalogabile sicuramente sotto l'etichetta di film'militante'. Fu distribuito attraverso i canali politici del PCI e del Movimento studentesco.

L'episodio di Elio Petri circolò anche in Francia, assemblato al film Angela Davis di Yolande de Luart.

L'inchiesta alla Fatme

Per conto del 'Comitato cineasti contro la repressione', Petri ePirro condussero un'inchiesta con la macchina da presa nella fabbricaFatme, durante una manifestazione operaia. Le riprese furono effettuateper diversi giorni con l'ausilio dell'operatore Luigi Kuveiller, ma ilmateriale girato è andato disperso. 'Quella lotta eracaratterizzata dall'intervento degli studenti aderenti a PotereOperaio. Durante l'agitazione un operaio aderente a Potere Operaio fu licenziato. Quell'operaio diede origine a Lulù Massa, il protagonista di La classe operaia va in paradiso' (Ugo Pirro).